Il caffè delle diaspore

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venerdì 18 novembre 2016

SARAJEVO - ALEPPO. Prima parte

Questa sera, dalle 17.00 alle 20.30 (!!!) si è tenuto presso il Polo del '900 di Torino, l'incontro intitolato "Sarajevo - Aleppo. Guerre, profughi, cooperazione e territori dagli anni '90 ad oggi"
E' stato magnifico !



Molto ben organizzato, questo meeting, ha messo in luce un perfetto parallelismo tra le guerre balcaniche degli anni '90 e l'attuale guerra in Siria.
L'incontro è stato presentato dalla simpatica e ormai nota al pubblico torinese, Maria Perino che ha spiegato brevemente l'impegno di adl-zavidovici.eu
Subito la parola è passata al moderatore William Bonapace e, raccontato da Donatella Sasso, potete trovare su East journal, il suo libro "Italiani d'Albania"



A questo punto si è aperta la relazione di Agostino Zanotti che è stato molto più che meraviglioso.
Posso dire, senza ombra di dubbio, che è difficile trovare una persona così preparata e così equilibrata. Di sicuro non riuscirò a dire tutto cio' che ha detto, ma spero di trasmettervi tanta saggezza che non pensavo mai di trovare così genuina e schietta. La cosa che mi ha colpito di più è la frase "carnefici e vittime" poichè è interscambiabile. Non possiamo dire chi è stato carnefice e chi è stato vittima, poichè non c'è un carnefice che non sia stato vittima e non c'è una vittima che non sia stata carnefice, sempre intendendo il senso lato della frase.. naturalmente ! Il Sig. Zanotti ha citato frasi di Don Tonino Bello e Alexander Langer. Poi ha citato il libro di Luca Rastello e ha detto che nel '96 le varie associazioni di volontariato presenti nei Balcani hanno come "svelato" agli italiani la drammaticità della guerra. I vari volontari, erano generalmente contro la "Missione Arcobaleno" perchè è lampante che chi manda le bombe non puo' poi dire di aiutare e qui noi di Balkan crew ricordiamo Non bombe ma solo caramelle . Per chi non lo sapesse al confine, un militare serbo ferma un camion di aiuti italiano e chiede di perquisire. Combinazione il primo pacco ad essere aperto è uno che va in Kosovo e ha delle caramelle per i bambini. Il militare chiede: "Ma tu sei italiano ?" - "Si" - "Ma come.. prima ci mandate le bombe e poi ci portate le caramelle?"
Anche Zograf da Belgrado chiedeva come poteva essere che le bombe partissero dall'Italia. Vedasi Diario sotto le bombe di Alexandar Zograf
Qui Agostino Zanotti ha fatto una gran bel discorso su come deve essere l'aiuto e la cooperazione vera e ha citato anche il libro "Darsi il tempo" di Mauro Cereghini e Michele Nardelli. Noi aggiungiamo anche Le città divise di bajka Apu e C'era una volta un paese di Stefano Tallia.
E' impressionante vedere che il filo spinato dei campi di concentramento è attorno ai confini UE e quest'anno, il premio World press è stato preso dalla foto che al confine tra Serbia e Ungheria, passa un bambino profugo sotto il reticolato


L'11 settembre 2001 sono stati messi in luce quelli che dovevano essere gli "stati canaglia", ma alcune organizzazioni, come ad esempio Boko Haram, dicono bene che finchè andremo a rubare materie prime, produrremo solo guerre.
L'intervento di Agostino Zanotti è stato ancora lungo ed è un peccato non potervelo raccontare tutto, ma speriamo molto che questa sia solo una puntata e che torni a farci visita

Condannato all'ergastolo l'assassino dei tre volontari italiani

L'eccidio del 29 maggio 1993

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