Il caffè delle diaspore

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mercoledì 2 settembre 2020

In memoria di Stevo Spasojevic







Tratto da Serbe de France


Il 1° settembre è il giorno in cui gli alunni dell'ex Iugoslavia, delle elementari e del liceo, si preparano per il rientro scolastico, periodo in cui i genitori comprano nuovi libri e forniture ai figli, nonché nuovi vestiti... Questa giornata suscita sentimenti contrastanti nei bambini. Da un lato, sono tristi per via della fine delle vacanze e dall'altro sono felici di rivedere i loro compagni di classe...
A Zvornik questa data è legata esclusivamente al dolore, perché quel giorno, nel 1992, 28 anni fa, le forze musulmane hanno condotto il più grande attacco contro Rastošnica e i villaggi circostanti di Zvornik, assassinando di più di 40 civili serbi...
Il giorno prima, il 31 agosto 1992, la vita di Stevo Spasojevic, un bambino serbo di 12 anni, è stata crudelmente interrotta. A quel tempo Stevo si preparava anche per la scuola e l'inizio delle lezioni, che però si tenevano in quel periodo in riparo e in circostanze notevolmente modificate, poiché la città e i villaggi circostanti erano esposti ai bombardamenti e ai colpi dei cecchini giorno e notte.. Stevo non vedeva l'ora di rivedere i suoi amici e iniziare la scuola.
Purtroppo questo 1 settembre non è mai arrivato per lui. Invece della campana della scuola, la campana della chiesa ha suonato. La sua infanzia spensierata è stata interrotta dalla crudeltà di un cecchino bosniaco. Fu vigliaccamente assassinato nel suo villaggio di Milčevići vicino Zvornik.
I soldati bosniaci hanno ucciso nella zona Zvornik molti serbi, principalmente civili, di cui 21 erano bambini. La vittima più giovane su Zvornik è stata Aleksandar Djordjic, solo di un anno e mezzo, mentre la vittima più anziana era Mihajlo Pantic, 93 anni...
Pace alle loro anime, inferno per i loro carnefici!




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