Tratto da Serbe de France
Il 1° settembre è il giorno in cui gli alunni dell'ex
Iugoslavia, delle elementari e del liceo, si preparano per il rientro
scolastico, periodo in cui i genitori comprano nuovi libri e forniture ai
figli, nonché nuovi vestiti... Questa giornata suscita sentimenti contrastanti
nei bambini. Da un lato, sono tristi per via della fine delle vacanze e
dall'altro sono felici di rivedere i loro compagni di classe...
A Zvornik questa data è legata esclusivamente al dolore, perché
quel giorno, nel 1992, 28 anni fa, le forze musulmane hanno condotto il più
grande attacco contro Rastošnica e i villaggi circostanti di Zvornik,
assassinando di più di 40 civili serbi...
Il giorno prima, il 31 agosto 1992, la vita di Stevo Spasojevic,
un bambino serbo di 12 anni, è stata crudelmente interrotta. A quel tempo Stevo
si preparava anche per la scuola e l'inizio delle lezioni, che però si tenevano
in quel periodo in riparo e in circostanze notevolmente modificate, poiché la
città e i villaggi circostanti erano esposti ai bombardamenti e ai colpi dei cecchini
giorno e notte.. Stevo non vedeva l'ora di rivedere i suoi amici e iniziare la
scuola.
Purtroppo questo 1 settembre non è mai arrivato per lui. Invece
della campana della scuola, la campana della chiesa ha suonato. La sua infanzia
spensierata è stata interrotta dalla crudeltà di un cecchino bosniaco. Fu
vigliaccamente assassinato nel suo villaggio di Milčevići vicino Zvornik.
I soldati bosniaci hanno ucciso nella zona Zvornik molti serbi,
principalmente civili, di cui 21 erano bambini. La vittima più
giovane su Zvornik è stata Aleksandar Djordjic, solo di un anno e mezzo, mentre
la vittima più anziana era Mihajlo Pantic, 93 anni...
Pace alle loro anime, inferno per i loro carnefici!
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