Questa sera si è tenuto presso il Polski kot di Torino un bellissimo incontro dedicato all'islam nei Balcani e più precisamente in Bosnia.
Relatori sono stati Simone Benazzo, Carlo Pallard e il divino Matteo Zola.
I discorsi sono stati di un altissimo livello e non so se sono in grado di riportare correttamente tutto.
Ha iniziato Carlo raccontando nel dettaglio come era strutturato l'Impero ottomano nei Balcani e di come è stata islamizzata la popolazione slava.
In pratica, se ho capito bene, gli apparati statali importanti erano gestiti dai turchi, ma tutto cio' che era la costruzione della società di fatto era affidata alle popolazioni locali convertite all'islam.
Da qui la radicalizzazione dell'islam nel territorio.
Si arriva così all'epoca di Tito con questa forte presenza di comunità islamiche nel centro della Jugoslavia. Tito mal sopporta la religione, ma la deve tollerare per forza anche perchè è presente in diverse parti della zona balcanica (Bulgaria e Sangiaccato)
Alla morte di Tito arrivano i nazionalismi e le guerre jugoslave e i musulmani si trovano di fatto senza armi in mezzo ai croati e ai serbi. Intervengono sia l'Iran che l'Arabia Saudita e i suoi stati satelliti. Naturalmente questi paesi non intervengono gratis, hanno i loro interessi. Con Dayton l'America stoppa di fatto i paesi arabi alla fine del conflitto. Da notare che la Libia di Gheddafi aveva appoggiato i serbi
A questo punto Simone Benazzo ha risposto alla domanda che va per la maggiore in questo periodo: ci sono le comunità jihadiste in Bonsia? Si ci sono, ma non sono pericolose poichè quei piccoli attentati che sono successi in Bosnia, difficilmente possono essere ricondotti ad azioni terroristiche e questo perchè un terrorista di solito rivendica la sua azione, mentre nei vari atti di criminalità attribuiti ai terroristi si vede più la matrice sociale del disagio e della povertà.
Oggi l'islam in Bosnia è quindi un islam moderato con le donne che spesso non portano il velo e accedono a scuole, chiese e qualsiasi luogo della vita sociale.
Purtroppo non ho potuto seguire la parte dedicata ai migranti, ma ringrazio tutti per la bellissima serata
Polski kot
Cafè Babel
I libri di Carlo Pallard
Le mille e una notte
Dino Merlin - Dabogda
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