Il caffè delle diaspore

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lunedì 29 agosto 2016

Leggiamo dei brani dal libro di Bruno Maran. B




29 agosto1995 postumo – Il portavoce Onu Ivanko affronta i giornalisti: “Nessuno ha visto i mortai serbo-bosniaci fare fuoco, ma gli specialisti di balistica sono concordi nell’accreditare la responsabilità del massacro all’artiglieria degli assedianti”. Al fuoco di fila delle domande dei giornalisti, su come e quando ci sarà l’intervento, su quando e dove si prendono le decisioni a riguardo, Ivanko risponde lapidario: ”Nel quartier generale Onu a Zagabria, lo Stato maggiore delle Forze di pace in Bosnia sta valutando l’eventualità di una risposta armata al massacro di ieri”. Il portavoce dell’Unhcr esprime indignazione e scandalo per l’atteggiamento assassino dei serbo-bosniaci. Lo speaker Unpf assicura che da oggi le truppe Onu non saranno più autorizzate ad attraversare il territorio serbo-bosniaco. Rimangono di stanza in quel territorio solo 450 caschi blu russi che pare non corrano pericoli. Quest’informazione presuppone un atteggiamento di prudenza delle forze Onu, che non vogliono ripetere l’umiliante esperienza della primavera scorsa nel caso di ritorsione armata.
Il leader serbo bosniaco Karadžić invia una lettera ai presidenti di Russia e Stati Uniti, Eltsin e Clinton, affermando: “Dalle immagini tv si vede chiaramente che i cadaveri sono stati manipolati e che tra i ‘cadaveri’ ci sono anche pupazzi di stoffa e plastica”.
Lo spettacolo del giornalista serbo-bosniaco Risto Džiogo rappresenta un ulteriore scempio. Nello studio della televisione di Pale, Džiogo mette per terra dei pupazzi di plastica e di stoffa, sdraiandovisi accanto, fingendo d’essere uno dei morti che sarebbero stati utilizzati nella messa in scena della strage del giorno precedente.
Il generale Smith, comandante dei caschi blu, sostiene che una relazione tecnica interna stabilisce che “al di là di ogni ragionevole dubbio, il proiettile è arrivato dalle posizioni dell’esercito serbo-bosniaco”. Conferma di aver udito voci secondo cui i musulmani si sparavano da soli, ma “nessuno mi ha dato prova di ciò”.
Il colonnello russo Andrej Demurenko è allontanato dal suo
posto all’Unpf perché si rifiuta di sottoscrivere le accuse ai serbo-bosniaci per l’ennesima strage al mercato.
Il generale MacKenzie, ex comandante dei caschi blu a Sarajevo, in un suo libro denuncia l’eventuale sacrificio di innocenti della propria parte per opportunità politica o strategica.
I rapporti Onu su queste opportunità sono secretati


Tratto dal libro di Bruno Maran "Dalla Jugoslavia alle repubbliche indipendenti" . Infinito Edizioni

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