Il caffè delle diaspore

Il caffè delle diaspore

martedì 28 maggio 2019

Una piacevole lettura




Ho appena finito di leggere il libro di Lorenzo Gambetta: "Jugo bike, in bicicletta in Bosnia, Croazia e Serbia" e sono piacevolmente stupita.
Gli aspetti interessanti sono due: l'umiltà e il coraggio.
Mi ha colpito l'umiltà di Lorenzo che non da mai per scontato nulla. A inizio viaggio ha visto un treno con tre vagoni differenti, uno per ciascuna etnia e qui, chiunque di noi avrebbe detto di aver già capito tutto, invece Lorenzo continua a cercare in ogni cosa e in ogni persona di scoprire di più.
Il coraggio lo si vede quando affronta la questione politica senza nessuna paura. Noi che bazzichiamo nei forum abbiamo un po' timore di dire le cose come stanno, invece Lorenzo no, dice pane al pane e vino al vino (è un detto delle mie parti).
Mi è sembrato strano che in Krajina non ha visto la scritta sulle case: "Gotovina nostro eroe" ed è anche andata bene che parlava sempre o italiano o inglese, perchè se avesse parlato con un accento serbo come me, avrebbe rischiato non poco.
Tutto sommato però nel libro c'è un po' di tutto, dalla storia attuale a quella antica, dal rapporto interpersonale alla descrizione dei paesaggi da favola.
Grandi complimenti Lorenzo, a quando il prossimo viaggio?

Jugo bike sotto la Mole

Radio3 Mondo

sabato 25 maggio 2019

JUGO BIKE SOTTO LA MOLE




Stasera, presso il Polski kot di Torino, si è tenuto l'incontro con Lorenzo Gambetta per la presentazione del suo libro "Jugo bike, in bicicletta in Bosnia, Croazia e Serbia".
La serata è stata piacevolissima. Lorenzo ha messo in risalto vari aspetti dei Balcani, senza mai prender parte a qualche conflittualità: Nei suoi viaggi ha sempre cercato di capire chi gli stava davanti, fosse questo bosniaco o croato o serbo.
Spesso, a zonzo per la Bosnia, gli è capitato di dover prendere una birra per sapere dove si trovasse, perchè, come ben sappiamo, si puo' trovare una Karlovacko pivo, una Jelen pivo o una Sarajevska, a seconda della zona.
A Belgrado aveva una guida turistica gentilissima, che faceva da guida sia agli italiani che agli statunitensi e Lorenzo ha pensato alla situazione di quel ragazzo che ha vissuto i bombardamenti NATO partiti dall'Italia
Nei suoi viaggi Lorenzo ha spesso parlato di calcio che è un aspetto fortemente identitario. D'altra parte i primi fomenti di guerra sono iniziati proprio in un campo di calcio. In Bosnia Lorenzo citava i giocatori di calcio bosniaci, ma riceveva solo nomi serbi, così si è ricordato di essere nella Repubblica Srpska.
Lorenzo si è trovato più volte sulla via dei migranti e ha subito pesanti perquisizioni da parte della polizia croata.



Come noi, anche Lorenzo è un amante di Ivo Andric'.
La città che è piaciuta di più a Lorenzo è Sarajevo, simbolo della convivenza pacifica prima della guerra. Ora ci sono delle cose assurde come ad esempio tre programmi scolastici nella stessa scuola e tre vagoni differenti su uno stesso treno.
Alla domanda "perchè si è dissolta la Jugo", Lorenzo dice che è stato perchè i signori della guerra hanno iniziato a dire prima i croati, prima i bosniaci, prima i serbi e il parallelo con l'Italia fa raggelare il sangue.
Alla domanda "perchè le scolaresche vanno a Srebrenica saltando la Krajina e conoscendo solo parte della storia", Lorenzo ha risposto che anche noi parliamo sempre della guerra del 15 - 18, ma omettiamo di citare tutti gli italiani morti nel 1914 e con questo ha voluto dire che volontariamente tutti tralasciamo pezzi di storia.
Ci siamo trovati davanti un uomo molto sincero e intelligente e non vediamo l'ora di leggere il libro.
Complimenti Lorenzo !

Jugo bike in Face book

Polski kot

Una piacevole lettura

Radio3 Mondo

Intervista a Lorenzo Gambetta

giovedì 23 maggio 2019